edificio ultracinquantenne, beni
culturali ed autorizzazione alla vendita
Not. Claudio Limontini
Se la Soprintendenza non risponda nel termine
"perentorio" indicato dal T.U. in merito alla autorizzazione alla
vendita di bene edificato da oltre 50 anni, quid iuris, considerata
l'esclusione del silenzio assenso?
Se non
ricordo male è proprio il T.U. a qualificare come di interesse in quanto tale i
fabbricati posseduti da enti pubblici e questo indipendentemente dall'inserimento
in elenchi particolari.
Non mi
pare però si faccia riferimento alla sola epoca di costruzione, ma al fatto che
rivesta oggettivamente interesse.
Il
problema è: come stabilire se oggettivamente interessante?
Del resto
il comma 1 dell'articolo 2, T.U. non fa riferimento agli anni; l'unico
riferimento si trova al comma 6 che recita "Non sono soggette alla
disciplina di questo titolo, a norma del comma 1, lettera a), le opere di
autori viventi o la cui esecuzione non risalga ad oltre cinquanta anni"
A parte
il fatto che sembra riferirsi solo ad opere d'arte e non ad immobili, il limite
è comunque in senso negativo, ossia devono necessariamente avere 50 anni, ma
avere 50 anni non comporta necessariamente l'essere rilevanti, purtroppo...
altrimenti i vecchi quadri fatti da mio nonno avrebbero un valore.
Personalmente
ritengo che:
-
l'eventuale "presunzione" di interesse concerna soltanto "i beni
ultracinquantennali" e "di proprietà o di enti territoriali o di enti
pubblici o di persone giuridiche private"; per i beni appartenenti a
soggetti diversi non vi è interesse (e quindi vincolo) senza previa
notifica (è la Soprintendenza quindi a doversi attivare);
- la
"presunzione" (che tale poi non è in senso tecnico) nasca dal fatto
che detti enti dovrebbero, di loro inziativa, inviare elenchi delle loro
proprietà (o comunque documentazione di ogni proprietà acquisita) teoricamente
sottoponibili ai vincoli del T.U. 352/1997 (e quindi
ultracinquantennali) proprio per avere responso in merito al loro interesse ed
evntualmente sottostare alla disciplina vincolistica (ad.es. autorizzazione per
l'alienazione o la costituzione d'ipoteca);
- solo
con l'esame dell'immobile da parte della Soprintendenza (che richiede invio
alla stessa di documentazione fotografica e catastale) ed il suo responso si
abbia certezza se il bene sia o non sia sottoposto alla disciplina del T.U..
Il
rischio è quindi di far stipulare da detti Enti atti su beni immobili
ultracinquantennali sui quali la Soprintendenza "ex post" valuti
l'interesse ed asserisca la negligenza dell'Ente nel non segnalare il bene,
ipotizzando la nullità degli atti.
Not. Paolo Giunchi
La
trascrizione del vincolo è un elemento essenziale nella normativa che
disciplina il trattamento di favore per la imposta di registro per il
trasferimenti di beni culturali.